
2.5 La Resistenza – Direttive per l’Insurrezione nazionale del 25 aprile 1945

Il Comitato di Liberazione Nazionale decise di proclamare per mercoledì 25 aprile 1945 l’insurrezione nazionale di tutta la popolazione nelle città del Nord ancora occupate dai nazifascisti. Dovendo procedere in modo unito e organizzato, vennero elaborate nei giorni precedenti una serie di direttive da inviare alle varie entità coinvolte. Questo documento elenca, in particolare, le direttive rivolte agli operai, ai tecnici e agli impiegati.
Si riporta di seguito la trascrizione delle principali indicazioni fornite.
«Ai comitati di Liberazione Nazionale, ai comitati di agitazione, agli operai, ai tecnici e agli impiegati. Ad integrazione dei compiti militari previsti per le Formazioni del Corpo Volontari della Libertà, il pieno successo dell’insurrezione nazionale che deve liberare le nostre terre dall’oppressione e dal saccheggio nazifascista richiede l’attiva e cosciente partecipazione di tutte le popolazioni delle città e delle campagne. Dei compiti di una particolare importanza spettano in questo campo alla massa degli operai, dei tecnici, degli impiegati, concentrati nei maggiori stabilimenti industriali. Perché tali compiti possano essere assolti con la massima efficienza, è necessario che tutti si attengano alle presenti direttive del Comitato di Liberazione Nazionale, ed a quelle che verranno successivamente impartite.
Alla proclamazione dello sciopero insurrezionale […] i lavoratori tutti dovranno portarsi tutti, ognuno al proprio stabilimento […] Gli stabilimenti rappresentano il centro di mobilitazione e la fortezza dell’insurrezione nazionale. È dalle fabbriche, dai cantieri, dalle officine che le squadre dei lavoratori, dei patrioti partiranno per dare man forte ai GAP, alle SAP, ai partigiani per ingrossare le file dei combattenti, per occupare i punti più importanti della città, per scacciare dai nidi di resistenza i nazifascisti. […]
Bisogna fare di tutto per salvare le nostre macchine, i nostri impianti produttivi e di pubblica utilità, il nostro patrimonio industriale. I nazifascisti prima di andarsene, tenteranno di distruggere tuto, per ridurci alla fame, alla miseria, per creare il disastro economico. […]
È nelle fabbriche che si formeranno le squadre dei patrioti, che si assicurerà il loro armamento, è dalle fabbriche che partiranno le squadre di assalto dei patrioti che andranno ad unirsi alle formazioni militari già combattenti. […]
È necessario che fin da oggi un orientamento in questo senso venga impartito ai lavoratori attraverso i Comitati di agitazione, a mezzo di volantini e di direttive orali. […] Bisogna evitare che al momento della proclamazione dello sciopero insurrezionale le maestranze restino assenti dalla lotta, o che, prive di direttive, si rechino disordinatamente e spontaneamente, senza ordine e disciplina, nei diversi quartieri della città. La massa dei patrioti resterebbe così divisa ed il nemico conserverebbe maggiori possibilità di resistenza ed anche di difesa».