
1.5 Repubblica Sociale Italiana – Repressione del “banditismo”

Questa foto – unico documento tra quelli selezionati per la mostra risalente al 1944 e non al 1945 – riproduce 43 partigiani arrestati, fatti sfilare sul lungolago di Verbania e condotti in corteo alla fucilazione. Si tratta di uno scatto noto e più volte pubblicato su libri e riviste. Nel caso della copia fotografica rinvenuta nel Fondo Bianchi, si può notare sul retro della foto la presenza di un timbro: “Ass. Naz. Partigiani d’Italia – Comitato Alta Italia – Milano”. Tramite la consultazione del sito Casa della Resistenza – Centro di documentazione è stato possibile ricostruire la storia di questo scatto.
Al termine della guerra iniziò una spasmodica ricerca e un conseguente commercio di fotografie che testimoniassero gli avvenimenti della Resistenza. Gli esemplari venivano però spesso venduti in gran numero di copie senza recare il nome dell’autore o il soggetto ritratto nelle foto. Il 28 maggio 1945 il CLN di Verbania autorizzò il Partito della Democrazia Cristiana a stampare a Milano le fotografie dei 43 partigiani. Probabilmente Bianchi entrò in possesso di una di queste copie che, quasi per attestarne la proprietà, recava il timbro del CLN di Milano.
I partigiani sono disposti su tre file e costretti a trasportare un cartello che pone il “quesito”: «Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?». È evidente come lo scatto sia talmente ben costruito nella disposizione dei soggetti e nei dettagli, da sembrare un oggetto pensato a tavolino per diventare strumento di propaganda. I nazifascisti volevano terrorizzare la popolazione e indurla a desistere da qualunque contatto con i partigiani. In una lettera custodita nel Fondo Bianchi, datata 27 giugno 1944, inviata da Mussolini a Rodolfo Graziani, il duce afferma: «l’organizzazione del movimento contro il banditismo a cui avete accennato ieri sera, deve avere un carattere che colpisca la psicologia delle popolazioni e sollevi l’entusiasmo nelle nostre fila unificate».