
1.4 Repubblica Sociale Italiana – I giornali dell’epoca


Negli anni del Regime Fascista, il quotidiano principale era “Il Popolo d’Italia“. Fondato nel 1914 da Benito Mussolini e da lui personalmente diretto fino alla Marcia su Roma, la direzione passò successivamente al fratello Arnaldo Mussolini e, poi, al nipote Vito. Il quotidiano era generalmente considerato organo ufficioso del Partito Nazionale Fascista. Le pubblicazioni cessarono fatidicamente il 25 luglio 1943 nel giorno della deposizione di Mussolini.
Con la nascita della Repubblica Sociale Italiana iniziò l’attività di alcuni nuovi quotidiani. Tra questi citiamo “La Repubblica Fascista”, fondato da Carlo Borsani a Milano nel gennaio del 1944 e “Il Regime Fascista”, fondato a Cremona nel novembre del 1943. Entrambi cessarono le pubblicazioni nell’aprile del 1945.
Qui sono esposte le prime pagine di entrambi i quotidiani fascisti nella data del 17 aprile 1945. L’impostazione delle notizie è parallela: in apertura gli aggiornamenti sulla Germania e l’offensiva sovietica; in basso gli aggiornamenti sul fronte italiano.
«L’accanimento della difesa rende lenti ed esigui i progressi avversari: Fronte Italiano 16. L’andamento dell’offensiva anglo-americana in Italia non segna quei progressi che l’invasore si riproponeva di conseguire fin dal primo urto. […] Lo stesso atteggiamento ufficiale degli “alleati” non si abbandona a facili euforie. Il nemico non parla di invasione sollecita né imminente dell’Italia settentrionale, si limita ad indicare gli obiettivi vicini che per ora rimangono Ferrara, Bologna, La Spezia».
«Asprissimi combattimenti in Romagna e a sud di Bologna. L’offensiva nemica in pieno sviluppo – Le gravi perdite inflitte all’avversario – Il Sillaro raggiunto in qualche punto dagli inglesi. Dal Quartier Generale del Fuhrer, 16 aprile, Il Comando Supremo delle Forze Armate comunica: in Italia gli Angloamericani hanno proseguito con forte dispendio di materiale i loro violenti attacchi estendendoli anche ad altri settori. Le valorose truppe germaniche li hanno sanguinosamente respinti, sia lungo la costa tirrenica che lungo le posizioni montane ad occidente di Vergato e a sud di Bologna, ad eccezione di irrilevanti infiltrazioni locali».
È evidente il tentativo da parte dei quotidiani fascisti di riportare una narrazione contenuta e minimizzata dell’avanzamento delle truppe alleate in Italia.