
VIII. 1908

La copertina dell’ottavo numero di “Novissima” è di Giovanni Mataloni: una donna in abiti e acconciature ellenici, in posizione china, soffia su un braciere. L’impostazione dell’immagine riprende elementi classici come nel contrasto tra il tratto nero e il color terracotta dello sfondo, mentre i dettagli in oro rimandano all’arte secessionista; la grafica interna, sobria ed elegante è invece di Ezio Castellucci.
Tra gli scritti figurano la pubblicazione in anteprima della novella In solitudine di Grazia Deledda, che sarebbe poi comparsa in volume lo stesso anno, e il contributo critico di Benedetto Croce Sine tituto. Gli altri articoli riflettono intorno al tema generale dell’arredamento di interni e dell’arte di curare il giardino, non si tratta di una tematica scelta casualmente: nel 1908 Edoardo De Fonseca iniziò a pubblicare una nuova rivista “La casa” incentrata su questioni d’arte e d’arredo delle abitazioni.
A testimonianza del rapporto di amicizia tra gli artisti e i collaboratori di “Novissima”, Giacomo Balla firma due tavole: Il cesellatore in cui ritrae Duilio Cambellotti e Lo scultore con soggetto Giovanni Prini. Emerge da questi disegni la capacità di Balla di saper tracciare con chiarezza sia la forza creativa insita nel gesto manuale degli artisti, sia la loro dedizione instancabile come lavoratori artigiani.

Antonio Rizzi realizza un ciclo di quattro tavole raffiguranti l’Antichità, il Medioevo, la Rinascenza e la Modernità finemente impreziosite da dettagli in oro.

Il numero si conclude con un consistente ciclo illustrativo di 12 tavole disegnate da Ezio Castellucci intitolato Maschere che riprende la tecnica della caricatura di personaggi famosi, di seguito si espone la tavola raffigurante Gabriele D’Annunzio.
