Fatalità (1892)
Il primo grido, incomposto e violento, della mia anima.
Nella primavera del 1892 la prima raccolta poetica di Ada Negri, ancora acerba nella forma e nella struttura, viene accolta per la pubblicazione dall’editore Emilio Treves, all’epoca il principale editore italiano, il quale intuisce la potenzialità dei versi della giovane poetessa lodigiana.
In questa prima opera emerge il riferimento al socialismo e la denuncia dei soprusi a cui gli “ultimi” sono sottoposti dall’opprimente sistema capitalista, con quest’ultimo aspetto declinato dalla poetessa in senso autobiografico attraverso il racconto del proprio vissuto personale. I versi della giovane Ada contengono però un elemento distintivo in più che motiva e contraddistingue il successo della sua opera: «l’esibizione aggressiva e inconsueta della femminilità in un’epoca dominata dalla cultura maschile e maschilista»[1].
La Negri si allontana con determinazione dalla figura, allora in voga, della donna fragile, sottomessa alla prepotenza maschile. Tratteggia invece «un io poetante caparbio e determinato» che si oppone con vitalità al falso mondo borghese. A stupire è il modo in cui la poetessa comunica nei suoi versi «un’aggressiva coscienza di spavalda superiorità» che deriva dalla sua condizione doppiamente marginale: in quanto donna e in quanto proletaria[2].
La caratteristica portante di Fatalità è che l’autobiografismo emerge come una costante fino a darci un ritratto veritiero, realistico e puro della vita della poetessa. Nella visione di Ada Negri tutto, che sia nel campo degli affetti umani o nel campo istituzionale, avviene, appunto, per ineluttabile fatalità.
Proprio per questa prevalenza dell’elemento “privato”, le liriche tendono ad affrontare principalmente motivi amorosi o autobiografici o di fantasia, a dispetto invece delle liriche esplicitamente sociali che sono invece molto meno frequenti. Tuttavia si può affermare che la cifra stilistica della poetica negriana di questa fase sta nel calibrato intreccio tra questione sociale e questione femminile.
Nell’immagine: prima edizione dell’opera: A. Negri, Fatalità, F.lli Treves, 1892.
____________________
- P. Sarzana, La vita risolta in un grido in Ada Negri. Prose e poesie, Mondadori, 2020, p. VI.
- Ibidem.

