Lettera del 9 settembre 1940 a Guido Pesenti
Da quando nel 1900 si era nuovamente trasferita a Milano, Ada Negri aveva cominciato a collaborare con importanti periodici e riviste nazionali, instaurando una fitta rete di relazioni professionali e personali con figure di spicco del capoluogo lombardo. Come nel caso di Guido Pesenti, avvocato e podestà di Milano dal 1935 al 1938, e di sua moglie Emma Villa.
Di questo intenso e sincero rapporto d’amicizia resta traccia in alcune missive inviate dalla Negri ai coniugi. Si tratta di lettere, collocate principalmente tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta, che la poetessa era solita spedire ai suoi amici quando si trovava in viaggio, lontana da Milano. Ricorrono, infatti, località come il Collegio Boerchio di Pavia, la Liguria (luogo di vacanza della figlia e dei nipoti), l’Albergo Subasio di Assisi a Marsciano, dove era ospite dell’amica Giuseppina Mosconi.
In una lettera datata 9 ottobre 1940 Ada scrive:
Caro grande Amico, a voi e a donna Emma insieme (la quale pure mi scrisse con tanta bontà) sol ora rispondo, e chiedo scusa. Ma il viaggio di ritorno da Marsciano, e centomila occupazioni e preoccupazioni mi hanno stancata profondamente. Vi ringrazio di voler tanto bene alla piccola Dinin, ma davvero, sapete, essa non era buona, allora. Ci sono voluti tanti anni, e dolori, e fatiche, e disillusioni, per aprire il suo cuore alla bontà vera, che è perdono, sacrificio e dedizione. E anche adesso… non direi che Dinin coi capelli bianchi sia proprio uno stinco di santa.
La scrittrice si riferisce a sé stessa con il nome di Dinin, ovvero la protagonista di Stella mattutina, il suo romanzo autobiografico in cui racconta in terza persona elementi della propria infanzia e della propria adolescenza.
Nell’immagine: lettera di Ada Negri a Guido Pesenti (1940).

